Pidocchi: così evitiamo “grattacapi”
Pidocchi: così evitiamo “grattacapi”

Con la riapertura delle scuole le famiglie si trovano a dover affrontare tutti gli aspetti legati all’attività scolastica, compreso quello legato alla diffusione dei pidocchi nelle aule.

 

Ogni anno circa 500.000 famiglie devono affrontare questo problema, che trova la sua massima incidenza tra settembre e dicembre e, nel 70% dei casi, coinvolge bambini tra i 3 e gli 11 anni. Spesso si parla di “epidemia”, perché il problema assume il carattere di una vera e propria emergenza, costringendo gli scolari a ripetute assenze ed i genitori a perdere giorni di lavoro per badare ai figli, incidendo anche sul bilancio familiare per l’acquisto dei prodotti necessari a debellare i fastidiosi parassiti. Da non sottovalutare il risvolto psico-sociale: il bambino vive momenti di vergogna e disagio, sentendosi isolato dal contesto sia familiare che scolastico, mentre i genitori vivono attimi di panico, ansia e stress.

 

UN FALSO MITO DA SFATARE

In molti pensano che l’infestazione dei pidocchi sia legata a problemi di scarsa igiene personale, ma dobbiamo sfatare questo falso mito, che di certo non aiuta, anzi fomenta l’emarginazione e discriminazione immotivata del bambino. Anche in questo caso il ruolo fondamentale è quello dei genitori, che dovrebbero controllare 1 o 2 volte alla settimana la testa dei propri figli per poter individuare precocemente l’eventuale presenza di pidocchi e lendini.

In caso di infestazione, oltre ad effettuare il trattamento per la rimozione, si dovrà informare scuola ed amici per evitare il diffondersi dei pidocchi. Altri accorgimenti consistono nell’evitare lo scambio di oggetti personali dai pettini agli asciugamani, al cuscino ed ai cappelli.

 

COSA SONO

I pidocchi della testa sono piccoli insetti senza ali, inoffensivi, delle dimensioni di 3 millimetri, che sono ancorati tenacemente al capello. Si diffondono velocemente da testa a testa e, nella maggior parte dei casi, tra i bambini, perché condividono spazi in cui il contatto è ravvicinato; si riproducono in media ogni 7-10 giorni in zone preferibilmente calde come, per esempio, dietro le orecchie e vicino alle tempie. I pidocchi si nutrono del sangue del cuoio capelluto, ma al di fuori del loro ambiente sopravvivono al massimo 3 giorni, mente le lendini (cioè le loro uova) fino a 6 giorni. Da qui l’importanza di lavare bene abiti e biancheria ad alte temperature e ripetere il trattamento antipediculosi dopo una settimana dal primo. I pidocchi si mimetizzano meglio tra i capelli in quanto sono di un colore molto simile, mentre le lendini sono di un colore più chiaro (tanto da essere confuse per la normale forfora), ma sono attaccate molto vicino alla radice del capello.

 

I PRODOTTI SPECIFICI

I pidocchi non sono una malattia, ma una situazione fastidiosa, che, in genere, provoca un forte prurito ed, a volte, porta a delle lesioni sul capo che possono infettarsi. In commercio esistono differenti prodotti che vantano un’azione preventiva, quali lozioni a base di oli essenziali e piante. Il trattamento antipediculosi deve essere fatto esclusivamente quando vi sia certezza della presenza di pidocchi o lendini vivi sul cuoio capelluto, questo per ridurre sia casi di resistenza ai prodotti che reazioni irritative inutili al cuoio capelluto. Si raccomanda di operare in ambiente ben arieggiato, di utilizzare guanti di protezione per evitare di assorbire il principio attivo, rispettare sempre i tempi di posa, avendo cura di sciacquare sempre in abbondanza e proteggendo gli occhi da eventuali schizzi. I trattamenti per uso locale si trovano in commercio sotto forma di shampoo, lozioni, gel, creme o mousse; i più utilizzati contengono sostanze chimiche di sintesi.

Il Malathion è un pesticida organofosforico in grado di indurre a morte in tempi molto rapidi sia lendini che pidocchi; la Permetrina è una sostanza sintetizzata a partire da una pianta; le piretrine sono estratti naturali del crisantemo, hanno buona efficacia sul pidocchio, ma meno sulle uova. È buona cosa ricordare che, dopo ogni trattamento, si dovrà sempre passare ciocca per ciocca con un pettinino a denti fini per eliminare il pidocchio morto ed asportare le lendini. Tra i trattamenti alternativi sono efficaci le lozioni di Dimeticone, in grado di provocare il soffocamento del parassita, il cui utilizzo è consentito anche su bimbi piccoli e donne gravide o che allattano. Altri prodotti che hanno trovato consensi per la buona efficacia e non tossicità contengono principalmente oli essenziali in differenti proporzioni: l’olio di Neem, principio attivo alla base di molteplici specialità in commercio, per il suo spiccato potere naturale insetticida e pesticida; l’olio di Maleleuca o Tea Tree Oil, un antimicrobico e disinfettante utile per evitare il diffondersi del contagio; la Lavanda e l’Anice stellato, in quanto antisettici; l’olio di Timo per l’azione antimicrobica; l’olio di Ylang Ylang perché calmante e lenitivo.

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