Le domande impossibili sulla nutrizione
Le domande impossibili sulla nutrizione

I progressi delle scienze sono impressionanti in ogni campo della medicina: dalle terapie geniche fino alle nanoparticelle ed ai robot in sala operatoria. L’aspettativa di vita aumenta di anno in anno e gli scienziati promettono che i bambini di oggi arriveranno facilmente a superare i cento anni di età. Nonostante questo, una branca della medicina sembra più in difficoltà rispetto alle altre, almeno dal punto di vista del grande pubblico. Ci riferiamo alla scienza della nutrizione, più volgarmente declinata come dietologia, che non sembra in grado di invertire il processo del progressivo aumento di peso delle popolazioni sia nei Paesi industrializzati che in quelli in via di sviluppo. La logica degli interventi nutrizionali classici, le cosiddette diete dimagranti, è molto semplice ed, a prima vista, convincente. L’essere umano sarebbe come un’automobile che consuma benzina muovendosi: se nel serbatoio della macchina mettiamo più benzina di quanto necessario, questa si accumulerà provocando un aumento di peso. Analogamente, se l’uomo assume più calorie di quante ne consuma, l’eccesso verrà accumulato sotto forma di grasso e provocando, anche in questo caso, un aumento di peso. Oltre a non impedire l’aumento di peso delle popolazioni, questo approccio “matematico” della conta calorica porta a dei paradossi ed il grande pubblico spesso si pone alcune domande apparentemente senza risposta. In realtà la scienza della nutrizione ha da molto tempo superato il concetto semplicistico della dieta ipocalorica, che rimane in vita nell’immaginario collettivo per la sua semplicità e nelle parole di qualche (si spera) raro professionista del settore, che ha dimenticato di aggiornarsi negli ultimi vent’anni.

Il cibo per l’organismo non è solo fonte di energia, ma anche di elementi strutturali e di regolazione.

A seconda dello stato fisiologico e patologico di ciascun individuo lo stesso cibo e le stesse calorie possono avere effetti diversi. Per impostare una corretta alimentazione, invece che basarci solo su peso altezza e calorie è opportuno partire dall’analisi della composzione corporea BIA ACC, che può essere effettuata dai medici, biologi o nelle farmacie specializzate. Cerchiamo, allora, di rispondere alle domande, che spesso le persone si pongono rispetto alle diete dimagranti.

 

Perché persone simili, che mangiano allo stesso modo, hanno risultati molto diversi sul loro peso corporeo? Come mai ci sono persone che rimangono in perfetta forma, anche se si abbuffano in ogni occasione, mentre altre, che stanno sempre molto attente, tendono a rimanere grasse?

Le necessità nutrizionali delle persone variano in base a diversi parametri: stato fisiopatologico, età, sesso, attività fisica e composizione corporea. Due individui con identico indice di massa corporea possono, in realtà, essere molto diversi, per cui non bisogna stupirsi, se una alimentazione con le stesse calorie può far dimagrire il primo ed ingrassare il secondo.

 

Perché, quando si comincia una dieta ipocalorica, inizialmente si hanno buoni risultati, mentre, col passare delle settimane e dei mesi, lo sforzo sembra aumentare a fronte di un calo ponderale ridotto?

Quando si imposta una dieta fortemente ipocalorica (al di sotto del metabolismo basale), l’organismo attiva dei meccanismi atti a risparmiare energia: ormoni e sistema nervoso autonomo fanno in modo che vengano soppresse alcune “voci di spesa” considerate non essenziali. è stata ipotizzata anche l’esistenza di veri e propri geni del risparmio, che si attivano in caso di dieta fortemente ipocalorica, che l’organismo interpreta come carestia di cibo. Nelle fasi iniziali della dieta si ottengono i risultati, ma, dopo poche settimane, la restrizione calorica è bilanciata dal risparmio dell’organismo ed il calo di peso termina.

 

Come mai molte persone, finita una dieta, riprendono più peso di quanto ne hanno perso?

I meccanismi del risparmio attivati dalla dieta eccessivamente ipocalorica fanno in modo che le persone, una volta terminato il periodo transitorio di restrizione, consumino molto meno di prima. Per questo motivo, tornando all’alimentazione pre intervento dietetico, saranno destinate a guadagnare più peso di quanto ne hanno perso.

 

È possibile impostare un’alimentazione che faccia dimagrire senza usare la bilancia in cucina?

Certamente sì. Andrebbe eliminata anche la bilancia in bagno per evitare di entrare nella “psicosi” del peso corporeo. Quando si segue un’alimentazione basata sulla composizione corporea, seguendo le regole della dieta mediterranea circadiana si pone l’accento più sulla qualità del cibo e sulla cronologia degli alimenti nei vari pasti che non sulla quantità assoluta. Mangiare gli alimenti giusti nel momento giusto consente all’organismo di autoregolarsi: l’unica vera fatica è quella di cambiare abitudini vecchie di anni e praticare una sana attività fisica.

 

Dott. Antonio Marinelli - Farmacista